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| FIRENZE |
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Per anni esclusa dai circuiti turistici a causa delle turbolenze interreligiose degli anni Novanta, l’Algeria è entrata nel terzo millennio finalmente pacificata e decisa a riscrivere il suo futuro nel segno della convivenza e del progresso. È notizia recente l’arrivo al confine con il Niger dell’ambizioso progetto “Autostrada Trans Sahariana” un nastro di asfalto da 5.000 km che collegherà Algeri con Lagos e a cui si affiancherà la posa di fibra ottica per portare le comunicazioni in alta velocità. Questo paese grande 8 volte l‘Italia, dalle immense ricchezze naturali, torna a proporsi agli appassionati dell’archeologia e del deserto. La costa mediterranea conserva superbe rovine delle antiche città prima puniche, poi romane, poi bizantine che presidiavano l’impero dalle incursioni berbere provenienti dal deserto del Sahara, deserto che, oltre al fascino suo proprio, nasconde oasi preistoriche, incisioni rupestri, dune cipria, canyons e rocce modellate dall’erosione del vento. Le grandi città nella fertile fascia mediterranea affascinano con l’intrigante mix di architetture arabe e ottomane. Gli eleganti boulevards coloniali in stile Haussmann si impongono quale ingombrante testimonianza per 132 anni di dominazione francese.
Un viaggio in compagnia di Raffaele Palumbo.
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